Descrizione
Lo consigliamo perché:
- Radici di genziana Lautea selvatiche raccolte a 1400mt
- 100% artigianale
- No aromi aggiunti
- prodotto italiano
Ideale per: dopo pasto, o da abbinare con cantucci abruzzesi
€16.90
Una delle più antiche testimonianze che la Majella conserva è la “Tavola dei Briganti”, un insieme di lastroni calcarei sui quali pastori e briganti hanno inciso i loro nomi e le loro storie. La tavola dei briganti è famosa anche perchè ai suoi piedi cresce la famosa genziana, una delle piante più antiche dei nostri territori, il cui utilizzo risale alle popolazioni primitive. La radice di genziana è molto conosciuta per via delle sue molteplici e straordinarie proprietà curative e benefiche sull’apparato digestivo. La tavola dei briganti si trova sulla majelletta, poco oltre la località del Blockhaus, nel comune di Roccamorice. Si narra che anche i briganti, attraversando questi luoghi, scoprirono i benefici della famosa pianta. La genziana dei briganti è realizzata attraverso un processo artigianale al 100% e non utilizza nessun tipo di aroma. Le radici vengono lavate e spazzolate a mano per poi essere lasciate in infusione per quaranta giorni.
Gradazione alcolica: 23%
Lo consigliamo perché:
Ideale per: dopo pasto, o da abbinare con cantucci abruzzesi
Bottiglia | 70 cl |
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radici di genziana, vino trebbiano d'Abruzzo, zucchero, alcol
Bottiglia in vetro da 700ml
Una delle più antiche testimonianze che la Majella conserva è la “Tavola dei Briganti”, un insieme di lastroni calcarei sui quali pastori e briganti hanno inciso i loro nomi e le loro storie.
La tavola dei briganti è famosa anche perchè ai suoi piedi cresce la famosa genziana, una delle piante più antiche dei nostri territori, il cui utilizzo risale alle popolazioni primitive.
La radice di genziana è molto conosciuta per via delle sue molteplici e straordinarie proprietà curative e benefiche sull’apparato digestivo.
La tavola dei briganti si trova sulla majelletta, poco oltre la località del Blockhaus, nel comune di Roccamorice.
Si narra che anche i briganti, attraversando questi luoghi, scoprirono i benefici della famosa pianta.